La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.
(L’uomo, la bestia e la virtù)
Pirandello è la Sicilia. La rappresenta nelle sue contraddizioni, nelle sue sfumature e maschere, famose quelle celebrate dallo scrittore di Girgenti nei suoi aforismi e nelle sue novelle. Celebri il suo berretto a sonagli e i suoi uno, nessuno e centomila o stasera si recita a soggetto e ancora sei personaggi in cerca d’autore tutti oggetti, frasi, titoli e riferimenti divenuti proverbiali e d’uso quotidiano che di riflesso riconducono il pensiero al Premio Nobel, Luigi Pirandello, nato nel 1867, il 28 di giugno.
I suoi romanzi e le sue novelle sono storia della letteratura mondiale. E’ un orgoglio Pirandello, tutto siciliano.
Le sue opere sono attuali, riflettono le condizioni dell’uomo contemporaneo spesso restio a mostrarsi per quello che è, e non per forza migliore di ciò che appare; a volte si finge d’essere perfetti per non mostrare il lato oscuro del proprio carattere, o al contrario si tende a velare la propria indole oscura lasciando che gli altri apprezzino solo un fianco della propria personalità, quella più accomodante.
<<Mentiamo tutti>> questo diceva Luigi Pirandello, e difficilmente riusciamo ad essere limpidi nelle relazioni umane. E’ necessario essere <<commedianti>> nella vita di tutti i giorni: sorridere anche se si vorrebbe piangere, essere gentili anche se, volentieri, si manderebbe a quel paese qualcuno, a volte perfino fingere di amare è utile; lui lo sapeva, lo vedeva, lo studiava e ne scriveva. Vedeva l’uomo ideare stratagemmi macchinosi per ottenere risultati.
Ogni giorno ci si avvale di atteggiamenti fittizi che possano nascondere i veri interessi. Siamo costretti ad usare delle <<maschere>>. L’uomo disperde il proprio IO, quello naturale, quello originale, in relazione agli altri. Smussa gli angoli del proprio carattere durante i rapporti di coppia, nelle amicizie, mente a se stesso, e in base al legame che sviluppa, si reinventa in un nuovo corpo, in un soggetto che appare ‘uno, nessuno e centomila’.
Pirandello non aveva la pretesa di insegnare nulla, solo di mostrare, dare nuove lenti alla realtà delle cose. Scriveva ciò che vedeva e alla fine, ciò che lui vedeva, era vero per tutti.
Il comune di Sambuca di Sicilia celebra l’anniversario dei 150 anni dalla nascita del grande scrittore con un reading teatrale dal titolo “Io e Pirandello” offerto dall’attore Sebastiano Lo Monaco. L’evento culturale si terrà domani, 16 agosto, in piazza Saraceni alle ore 21,00.
Per chi non conoscesse Sebastiano Lo Monaco, l’attore siciliano – di Floridia per la precisione – dopo essersi diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ha lavorato in teatro con diversi artisti, tra cui Annamaria Guarnieri e Giustino Durano.
Ha recitato per il cinema e la televisione in alcuni film di Pupi Avati, Roberto Faenza, Liliana Cavani e Neri Parenti. Tra i molti testi interpretati da Lo Monaco, quelli di Pirandello risultano essere tra i suoi preferiti, tra questi Enrico IV, Così è (se vi pare), Il berretto a sonagli, Questa sera si recita a soggetto, Sei personaggi in cerca d’autore.
Uno dei miei scrittori preferiti☺
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allora potresti venire a Sambuca per il recital 🙂
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